Commento del messaggio per la 45° Giornata Mondiale della Pace
Pubblicato in occasione della XLV Giornata Mondiale della Pace, il messaggio del Santo Padre è imperniato attorno alla fiducia, per un tempo vissuto nella giustizia e nella pace. Il messaggio si rivolge soprattutto ai giovani, senza però dimenticare genitori, famiglie, coloro che si dedicano con passione all’educazione e alla formazione altrui ed a tutti i responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e della comunicazione.
Grande attenzione è riservata ai responsabili dell’educazione: il Santo Padre si rivolge alle famiglie, perché i genitori sono i primi educatori e alle istituzioni, perché hanno un ruolo di responsabilità nei confronti delle famiglie e dei figli, assicurando a questi ultimi un cammino di formazione ed un futuro. Non vengono dimenticati neppure i responsabili politici, perché sono proprio questi che hanno fra le mani gli strumenti adeguati per aiutare concretamente le famiglie. A loro il compito di dare un’immagine di vero servizio della politica, come servizio rivolto al bene di tutti.
Come Azione Cattolica, ci sentiamo profondamente sollecitati da queste parole sul tema dell’educazione. Siamo impegnati nelle nostre Parrocchie al servizio di bambini, ragazzi e giovani; siamo chiamati a confrontarci con sempre più sfide nei nostri Oratori e nella Chiesa e concretamente doniamo il nostro tempo, con passione, energie e sacrifici, per essere guide e testimoni delle nuove generazioni. Nel fare questo, non possiamo dimenticare di essere stati, anche noi, dei discepoli, e questo è un modo per ringraziare quanti ci hanno aiutato nella nostra crescita, come persone e come credenti.
Non è certamente un percorso facile, soprattutto in questo particolare frangente temporale. Quotidianamente ci vengono proposte le vie più semplice, ma non di certo quelle che rispettano i valori con cui siamo stati educati, che oggi sembrano sempre più in pericolo. Ci vengono propinate soluzioni false, che abbagliano in un primo tempo, ma che poi tendono a portare ulteriori problemi. Proprio per questo non dobbiamo farci prendere dallo sconforto, ma continuare a sperare ed ad essere fiduciosi nel futuro. Dobbiamo comprendere, con il cuore e con gli occhi, che non siamo soli, ma che la Chiesa ci aiuta e crede in noi. Alzare gli occhi a Dio, guardare Colui che è giustizia e pace, ci sveglia dal torpore in cui siamo precipitati in questo periodo, e ci fa rimettere in cammino, ci fa guardare con speranza al futuro, ci fa rimboccare le maniche per spronarci a vicenda e a lavorare per il Bene.
“Vivete con fiducia la vostra giovinezza e quei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di amore vero! Vivete intensamente questa stagione della vita così ricca e piena di entusiasmo”, questo l’augurio del Papa a noi giovani!
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