III domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Dice il Signore:

Dammi quest’uomo e farò in lui meraviglie!”

 

Ciò che siamo è il dono che Dio ci ha fatto.

Ciò che diventiamo è il dono che noi facciamo a Dio.

Andrè Maurois

Questa domenica è per tutti noi un eccesso di generosità e di grazia che il Signore dono a tutti noi. Egli opera meraviglie nell’uomo e con l’uomo.

In questa domenica preghiamo con grande intensità per tre splendide intenzioni che per noi, senza essere irriverente, “formano la trinità”.

  • È la giornata diocesana del nostro Seminario, cuore pulsante della nostra Chiesa. Qui il Signore abita e opera con delicatezza e amore per formare testimoni innamorati della sua Parola e della sua presenza.
  • È la giornata dove la nostra Chiesa dà il via al cammino di preparazione all’incontro con tutte le famiglie del mondo insieme al Papa, che avverrà nel maggio – giugno prossimo. La famiglia luogo dove Dio manifesta la sua tenerezza, la sua intenzione di fare casa con l’uomo e con tutta l’umanità. La famiglia spesse volte tanto attaccata dall’uomo, ma tanto amata da Dio.
  • È la giornata nella quale i nostri Oratori si fermano un attimo e “gridano” a tutti che i piccoli e i giovani sono i prediletti dal Signore. Giorni dove la Chiesa ritorna a dirsi che le “pianticelle” più giovani hanno bisogno di essere curate e aiutate a vivere la gioia dell’essere fratelli e amici del Signore.

“Datemi l’umanità intera, dice il Signore, in essa e con essa compirò meraviglie. Non abbiate paura a dovervi totalmente. Fatemi posto nella vostra vita”. Penso che questo sia il grande appello che il Signore rivolge a tutti noi, anche perché dobbiamo riconoscere che tutto è da Dio e a Lui deve ritornare. Dobbiamo cacciare e bandire dalla nostra vita l’indecisione che dice la nostra poca fiducia, perché noi tutti   possiamo scegliere di fare della nostra vita un capolavoro di inestimabile valore.

Noi troppe molte ragioniamo con la logica del meno. Sottrarre Dio dalla nostra vita, dal fondamento famigliare e anche come linfa vitale per le “giovani piante”, ma forse è ora di iniziare a ragionare con la logica della moltiplicazione. Giovani, uomini e donne, famiglie che CON e PER Dio hanno il coraggio di giocare la loro vita.

Traiamo da Vangelo due insegnamenti:

  1. il Signore non ci manda da soli. È rincuorante vedere come sia Lui a guidare il cammino, appunto “venite dietro a me”. Ci invita a scrutare dove Egli pone i suoi passi e ci invita a seguirlo, ci invita a fidarci. Anche noi come Elia possiamo guardare le spalle del Signore e vedere quale direzione prende, seguire il suo profumo, ascoltare la sua voce e accogliere tutti quei segnali che ci lascia lungo il cammino.
  2. … e poi, “vi farò pescatori di uomini”. Coloro che erano in grado solo di pescare non li chiama a compiere altri lavori, ma trasforma la loro occupazione il loro saper fare qualcosa, in  saper fare quel qualcosa con Dio per gli uomini. Il pescatore è “innamorato” del pesce ed esso è la sua vita, il pescatore di uomini è “innamorato” degli uomini ed essi sono la sua missione.

Dalla famiglia, che il luogo dove Dio dimora, scaturiscono doni inestimabili da far crescere e custodire, perché nascano dei frutti buoni per l’intera Chiesa.

Tutti siamo necessari

(Michel Quoist)

Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota.
Come il libro ha bisogno di ogni parola.
Come la casa ha bisogno di ogni pietra.
Come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua.
Come la messe ha bisogno di ogni chicco.
Come l’annuncio del vangelo ha bisogno di martiri
L’umanità intera ha bisogno di te, qui dove sei,
unico, e perciò insostituibile