IV domenica Tempo Ordinario – Anno B

 

Carta d’identità

Stato di famiglia:           Figlio

Professione:                  Maestro

Abito preferito:             Il grembiule per servire

Occhi:                            Generosi, vede sempre in tutti il lato buono

Mani:                             Accarezzano bambini e curano malati

Bocca:                           Non dice certe cose, ma cose certe. Parla con amore.

Carattere:                      Grintoso. Resiste alla tentazione e non molla mai. Forte, ma non violento; dolce, ma non rammollito; deciso, ma non arrogante

Idea fissa:                      Dare la vita per gli altri

Capolavoro:                   La morte per eccesso d’amore

Età:                               Porta benissimo e suoi 2000 anni

 

Chi è Costui?

Questa è la domanda che sempre deve essere presente nella nostra vita e nel profondo del nostro cuore, perché la conoscenza del Signore non ha mai termine, mai. Dice e quella Parola si attua: non   abbiamo mai sentito un insegnamento come questo. Egli interviene per liberare l’uomo dalle sue schiavitù. Chi è costui che noi preghiamo, cerchiamo e a volte rifiutiamo? Chi è costui che ha così a cuore l’uomo? Chi è costui che da la vita per l’uomo e dono vita nuova e libertà all’uomo?

Penso sia davvero necessario fare SILENZIO un po’ per poter scoprire e dare risposte alle domande più profonde. Mettere a tacere tutti quegli “spiriti” che vogliono distoglierci da Lui. Fare ordine nella    nostra vita per vedere cosa manca e cosa necessita una “revisione”.

In questa settimana dedicata all’Oratorio, ci possiamo soffermare su questo tema “SILENZIO: PARLA DIO!”. Lasciamo la parola a Lui, perché è una parola buona e necessaria. L’Oratorio luogo e tempo dove la “passione di Dio” per l’uomo si fa visibile. Se lasciamo fare a Lui, sicuramente farà meraviglie.

Il silenzio è un CUSTODE.

In esso nulla è sciupato, ma tutto è custodito gelosamente. Le più grandi scelte della vita avvengono nel silenzio che diventa un generare l’Essenziale, anche con sofferenza. Noi siamo ascoltati, siamo custoditi come tesoro prezioso. Custodire per non sciupare, custodire per non dimenticare.

Il silenzio non GRIDA.

Lo spirito impuro grida, schiamazza. Gesù intima il silenzio: “Taci”. Nel grido l’uomo non riesce più ad ascoltarsi e non riesce più ad ascoltare l’altro. Il grido non permette all’altro di entrare nella mia vita, il grido sommerge l’altro.

Il silenzio è PAROLA ALTA.

Il Silenzio non è assenza di parole, ma pienezza e delicata presenza. Il silenzio è dare spazio alla Parola con la P maiuscola.

Il silenzio di una QUOTIDIANITà che è FEDELTà.

Il silenzio di chi ogni giorno vive la propria vita in modo straordinario. Un silenzio che educa giorno per giorno all’amore, al rispetto, alla gioia.

L’Oratorio così diventa per tutti noi ed in modo particolare per i  nostri ragazzi luogo e tempo dove Dio plasma i suoi figli, dove tutto, la preghiera, il gioco, lo stare insieme … è operato di Dio. Don Bosco ci insegna che l’amore ha uno stile ben preciso: lo stile di Dio.

Miei cari genitori cosa chiedete per i vostri figli: che siano vestiti bene, siano belli, o che siano salvi, amati e plasmati da Dio?

 

Mi presento: sono il Silenzio (Pino Pellegrino)

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola. Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E’ contrario al mio carattere schivo e riservato. Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza! Ecco, quindi, qualcosa di me. Intanto le mie origini sono assolutamente nobili. Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante. Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto! Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore! Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano! Io, invece, sì. Io sono un’officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Io sono come l’uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no? Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati… Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte. No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità. Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle… Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia. Io sono il sentiero che conduce al paese dell’anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio! Ecco qualcosa di me. Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere. Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole:

Custoditemi e sarete custoditi!

Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato

Il Silenzio