Ricordati, oh uomo,
che la vita è un soffio leggero,
un soffio che non si agita
ma è brezza d’amore.
La Virgola
(Bruno Ferrero, Il segreto dei pesci rossi)
C’era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano. Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei. Che cos’è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più. La buttano, a casaccio. Un giorno la virgola si ribellò. Il Presidente scrisse un breve appunto dopo un lungo colloquio con il Presidente avversario: “Pace, impossibile lanciare i missili” e lo passò frettolosamente al Generale. In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò. Si spostò solo di una parola, appena un saltino. Quello che lesse il Generale fu: “Pace impossibile, lanciare i missili”. E scoppiò la Guerra Mondiale.
Fai attenzione alle piccole cose. Sono il seme di quelle grandi.
Gratuitamente date
(fonte non specificata)
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente ufficiale il bambino pose il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
“Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 Euro
Per aver riordinato la mia cameretta: 1,50 Euro
Per essere andato a comprare il latte: 0,50 Euro
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 Euro
Per ever preso due volte “ottimo” a scuola: 2 Euro
Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere: 1 Euro
Totale: 9 Euro”.
La mamma fissò il figlio negli occhi teneramente. La sua mente si affollò di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
“Per averti portato in grembo 9 mesi: 0 Euro
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 Euro
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 Euro
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 Euro
Per tutto quello che ti ho insegnato giorno dopo giorno: 0 Euro
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene, e i panini che ti ho preparato: 0 Euro
Per la vita che ti do ogni giorno: 0 Euro”.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi. Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”. Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
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Penso che queste due storie ci introducano molto bene alla bellissima domenica che come Associazione di AC e come intera Chiesa Diocesana stiamo vivendo: la Festa della Pace e la festa diocesana della Famiglia.
Parto da una affermazione che ritroviamo nel Vangelo ed è: “Tutti ti cercano”. Penso che la Chiesa porti nel cuore questo grande desiderio e cioè che il Signore Gesù sia cercato da tutti, una ricerca che dice l’intenzione dell’uomo di vivere con Dio. Pace e Vita sono possibili solo la dove c’è Dio e in quelle situazione dove l’uomo “elimina” Dio, anche se non se accorge immediatamente, “elimina” anche se stesso e la sua piena umanità.
Poca cosa voi direte, una virgola e una piccola manciata di spiccioli, ma sono quelle piccoli cosa che rendono grande la vita.
Il tema del Silenzio trattato settimana scorsa, qui trova la sua casa: “Al mattino presto si alzò … si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Nel silenzio si maturano le grandi scelte e nel silenzio cresce e si forma la vita, nel silenzio non si insulta ma si ascolta l’altro.
Quanto è importante soffermarsi un attimo e riscoprire il grande dono della famiglia per la Chiesa e per la Società. Essa è la scuola dell’amore, “laboratorio” di Dio, essa è luogo e realtà dove si sperimenta l’amore autentico e gratuito. Dove si fa esperienza di PACE e di ACCOLGIENZA, temi che in nostri ACerrini hanno trattato e vissuto in questo Mese della Pace. La famiglia è così fondamentale che deve essere salvaguardata in ogni sua fase e rispettata per ogni suo componente.
Dio chiede alla famiglia … … …
“Andiamo altrove perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto”. Non restringiamo il campo d’azione del nostro amore e della nostra testimonianza, noi siamo chiamati ad accogliere tutti e ad essere strumenti di pace in quei contesti di vita che siamo chiamati a vivere.
ACCOGLIERE significa fare posto all’altro, ordinare la mia vita perché ci sia posto, buttare via ciò che ingombra il mio cuore, fare una verifica e stendere una mia regola spirituale. Accogliere è perdersi per ritrovarsi nell’Altro che è Dio e il fratello che ho accanto qualunque esso sia. Accogliere è accettare i grandi doni che Dio pone sul nostro cammino e saper rendere vivo il suo amore perché altri lo possano accogliere.
Questa è vita vera, qui noi possiamo difendere la vita, con la pace e l’accoglienza di tutti nella splendida realtà della famiglia. Noi non siamo possessori della vita, non siamo autorizzati a farne ciò che ne vogliamo perché è dono d Dio e a Lui, secondo i suoi disegni, deve ritornare.
Buona vita a tutti, Dio accompagni il cammino di tutti voi e vi mostro il suo volto d’amore.