Una boccata d’aria fresca, un bel momento di confronto e, senz’altro, una settimana di condivisione nella quale ognuno di noi ha sperimentato lo straordinario della quotidianità. Quest’esperienza di consivisione della settimana di formazione respo ACR si è rivelata essere molto “positiva”, forse, oltre ogni aspettativa.
Negli incontri delle serate della settimana abbiamo avuto un confronto sulle nostre situazioni parrocchiali nel quale abbiamo visto che i punti deboli si possono “trasformare” in punti di forza, certo con il tempo necessario e il nostro impegno costante. Ci siamo detti che sicuramente ci sono, e ci saranno, delle difficoltà, ma con un po’ di pazienza i “semi” che stiamo spargendo nella comunità, se ben coltivati, daranno il loro frutto.
Nell’incontro con Guido, che ci ha portato la sua esperienza di responsabile ACR prima e poi di delegato regionale di Azione Cattolica, la cosa che più ci ha colpito, e della quale a volte ci dimentichiamo o non le diamo il giusto peso, è che “ noi siamo il volto della Chiesa”. Infatti noi siamo il volto della Chiesa e non dobbiamo mai dimenticarlo perché il nostro comportamento potrebbe “danneggiarne” l’immagine. Dare l’esempio a volte è difficile, ma se ci crediamo e ci impegniamo possiamo raggiungere i ragazzi e trasmettere loro quella voglia e quell’entusiasmo che a nostra volta abbiamo ricevuto dai nostri educatori; riconoscendo inoltre che non siamo lasciati soli, ma possiamo e dobbiamo confidare in Dio che è nostra guida e nostra meta.
Anche l’incontro con il nostro Vescovo, che ci ha ricordato l’importanza del nostro compito, ci ha lasciato qualcosa di significativo; qualcosa che, forse, a volte ci dimentichiamo: la diocesi e le nostre parrocchie credono e contano su di noi, anche se a volte a noi non sembra così. Sicuramente è stato un intervento che ha infuso in noi una nuova e rinnovata fiducia.
Credo che questa settimana, come ha detto la maggior parte di noi nell’ultimo incontro di venerdì, sia stata una boccata d’aria fresca, un momento in cui ci siamo potuti confrontare e trarre supporto l’uno dall’altro.
L’entusiasmo che è emerso credo dica tutto; dica di giovani che credono e hanno a cuore quello che fanno e quello che sono: giovani di AC.
La storia della nostra associazione non ha bisogno di commenti particolari; noi che ne facciamo parte abbiamo il dovere di formarci per offrire ai nostri ragazzi il miglior percorso di crescita possibile e perchè, come si diceva, “non possiamo dare a loro ciò che noi non abbiamo”. Le domande di vita che ci accompagnano in ogni anno non sono di facile risposta, ma coltivando la nostra fede e seguendo la strada che il Signore ha pensato per noi possiamo iniziare a comprenderle più a fondo.
Il metodo dell’ACR, fondato sulla “Catechesi Esperienziale”, ovvero sull’esperienza di Gesù senza il quale nulla sarebbe possibile, e il suo messaggio ha fatto si che non smettessimo di farne parte, affinché altri avessero le nostre stesse possibilità.
Per finire un grazie particolare ad Antonio, Paola e Don Stefano che hanno pensato e messo in pratica questa bella proposta di “vivere insieme la quotidianità rendendola straordinaria”.
*Responsabile ACR parrocchia di Bagnolo