Riportiamo l’intervento in ricordo di Francesco Galimberti tenuto da Antonio Agazzi nel Consiglio Comunale di Crema del 23 Luglio 2015. Dopo le parole di Agazzi e su suo invito, tutta l’Assise ha osservato un minuto di silenzio.
“Si è spento, la mattina di Lunedì 20 Luglio u.s., nella Sua abitazione, l’amico Francesco Galimberti, vinto dal male impietoso, contro il quale ha lottato per quattro anni, diagnosticatoGli pochi mesi dopo aver maturato la pensione.
Nativo di Casaletto Ceredano, laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, era stato per alcuni anni insegnante di Lettere presso la Scuola Media di Credera.
Entrato alla Snam di San Donato, vi ha profuso le proprie notevoli capacità, con l’abnegazione che Gli era consueta e crescenti livelli di responsabilità dirigenziale. In ambito lavorativo, ma anche socio-politico ed ecclesiale, si è fatto apprezzare per le doti umane: sensibilità, bontà d’animo, serietà, rigore, spessore culturale.
Ha servito la comunità civile in qualità di Presidente del Centro Culturale S. Agostino, come Consigliere Comunale dell D.C. a Crema nella tornata amministrativa del quinquennio 1985-1990 (Sindaci Luciano Geroldi e Franco Augusto Galli), recentemente come componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione San Domenico in rappresentanza della Provincia di Cremona.
La cifra del suo impegno, in tutti questi ambiti, la passione, anzi l’entusiasmo.
Dirigente di spicco della Democrazia Cristiana cremasca, ne fu Segretario del Comitato Comunale di Crema nei primi anni ’90: Sindaco della città era il pure democrisitano Gualtiero Donzelli. Chi vi parla, e si trova a ricordarlo, ha avuto il privilegio di essere il Vice-Segretario di Francesco Galimberti, come proprio primo incarico di partito.
Con un percorso, per certi versi, atipico, ha successivamente posto al servizio della Chiesa e dell’Azione Cattolica Diocesana le proprie qualità umane e intellettive, nonché le esperienze professionali e la sensibilità sociale di cui era carica la Sua bisaccia di pellegrino dell’esistenza umana. Ha presieduto, infatti, per due mandati l’A.C. diocesana ed è stato, negli ultimi anni, componente del C.d.A. della Fondazione “Opera Diocesana San Pantaleone”.
Con fede, dignità e coraggio ha affrontato la malattia “combattendo la buona battaglia, terminando la corsa, conservando la fede”, aiutato dalla Sua bella famiglia.
Ai famigliari, alla Diocesi, all’Azione Cattolica cremasca, i sentimenti del nostro profondo cordoglio.”