Ci sta a cuore! Incontro a Brescia 22/11/2015
Del discorso del presidente nazionale Matteo Trufelli evidenzierei alcuni passaggi: innanzitutto la gratitudine della presidenza nazionale verso le realtà locali, che mi piacerebbe estendere a tutti gli aderenti di ogni parrocchia. L’AC è presenza capillare sul territorio e questo è un aspetto sostanziale dell’AC. La nostra presenza è segno e forma della modalità di vita della chiesa.
E nelle realtà locali l’AC deve saper leggere i cambiamenti in atto,inesorabili, a partire dalla realtà concreta per individuare potenzialità ed urgenze. Dobbiamo adattarci alle particolarità dei territori con responsabilità, guardando al domani senza paura. Partendo dall’essenziale.
Ma cos’è essenziale? Essere laici che decidono di prendersi carico di una realtà è la sostanza fondamentale dell’essere di AC. Questo vuoi dire essere tessuto connettivo del corpo della chiesa.
Un altro carisma essenziale dell’AC è la capacità di mettere in relazione le persone.
E dove vuole andare I’AC nazionale? Ecco dove: I’AC si fa carico di prendere l’Evangelii Gaudium e di tradurla nella realtà locale assumendo la consegna che ci ha dato il Papa Francesco. Dobbiamo andare incontro alle persone nella quotidianità dove sono i luoghi di vita di ciascuno. Lo stile è quello della sinodalità (andare insieme) e della missionarietà, imparando sempre più il linguaggio moderno della comunicazione (nuovi media e nuove modalità) per poter parlare con tutti. Perchè l’AC non è un tesoro nascosto.
Difficile? Forse si. Sicuramente si. Ma dobbiamo essere consapevoli che l’AC è rete bella che aiuta: rete di parrocchie, diocesi, centri regionali e nazionale. Perchè la responsabilità del rilancio è una responsabilità da condividere sempre di più. Perchè è bello essere di AC.
Perchè ci sta a cuore!