Il circo è in città, vestiti di gioia, smaschera la pace
E’ stata necessaria una serata intera per decidere il titolo di questa festa: si sono aperti dibattiti grammaticali sulla scelta della punteggiatura e inchieste su quale fosse la modalità di maggior effetto per coinvolgere piccoli e grandi.
Risultato? Nessun punto o virgola ma uno strepitoso successo di pubblico!
Fin dalle prime ore del mattino la palestra che anche quest’anno ha ospitato la Festa della Pace si è riempita di colori, di volti, di costumi.. sulle note di una band ormai veterana e seguendo i passi di un espertissimo corpo di ballo sono stati accolti i primi bambini con i loro timidi ma curiosi sorrisi.
A questo punto il circo ha letteralmente montato le tende ed esperti di arte circense e clown terapia hanno guidato bimbi e ragazzi alla scoperta di un modo alternativo e costruttivo di divertirsi e far divertire gli altri. Palpabile testimonianza di come i più piccoli siano anche i primi a poter fare qualcosa per gli altri, pur nella loro semplicità, donando quella gioia e quella pace a cui i grandi tanto aspirano.
Questa possibilità, purtroppo, non è data a tutti i loro coetanei: come è stato testimoniato grazie all’Iniziativa di carità: infatti, la cooperativa Il tappeto di Iqbal, un cooperativa sociale che da oltre dieci anni opera nel quartiere Barra di Napoli, dove non ci sono nemmeno le strutture adeguate per consentire ai ragazzi di crescere e trascorrere il tempo libero insieme. L’idea che questi artisti di strada hanno in mente per poter stare sempre più vicino ai ragazzi, regalando loro nuove opportunità e la scoperta di nuovi valori, è quella di costruire un vero e proprio tendone da circo come sede di aggregazione e simbolo di speranza (ulteriori info qui)
Tutti i nostri educatori, intervenuti in massa con i loro nasi rossi, hanno contribuito a sensibilizzare sul tema e a diffondere la voglia di stare insieme, facendo sentire ogni bambino importante. Ma grande attenzione è stata data anche ai loro genitori che, opportunamente guidati, hanno riflettuto, scoperto e lavorato sull’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris laetitia.
La S.Messa ha concluso solennemente l’evento con tanto di emoticons e video di saluto al Vescovo Daniele. Non si poteva architettare un finale migliore che quello immortalato dall’obiettivo: mani in alto e volti al settimo cielo, per ringraziare e gioire insieme smascherando tutta la pace vissuta.
Testimonianza di Sara Zuccotti, membro équipe diocesana ACR