Articolo tratto da Il Nuovo Torrazzo del 19 novembre 2022
Domenica 13 novembre una delegazione formata dai membri della presidenza e del consiglio diocesano di Azione Cattolica e dai presidenti parrocchiali si è incontrata al Santuario di Caravaggio con la presidenza nazionale dell’AC, in visita alla nostra associazione regionale.
E’ stata una giornata arricchente caratterizzata dall’ascolto, dal confronto e dal dialogo fraterno con le altre realtà associative lombarde. La presidenza nazionale si è messa in ascolto e le associazioni diocesane lombarde hanno preso voce per raccontarsi: luci ed ombre, aspetti positivi e fatiche dei nostri cammini associativi.
Crema ha portato l’esperienza rappresentativa dei campiscuola estivi ad Avolasio, una vera e propria tradizione del territorio. Una bella occasione di incontro per tanti ragazzi e adolescenti della diocesi che partecipano sempre numerosi ed entusiasti, ma che a volte risulta essere l’unica esperienza del percorso di Ac in tante parrocchie o unità pastorali, impedendo così di comprendere fino in fondo il valore di far parte dell’associazione e di partecipare ad un cammino personale e di gruppo continuativo.
Questa “macchina” funziona perché tutte le persone coinvolte credono nell’esperienza, si mettono in gioco e si dedicano con passione a questo progetto, dagli educatori, alle inservienti, agli assistenti, alle cuoche, a chi, tra mille impegni durante l’anno, trova il tempo per lavori di manutenzione e pulizia della casa. E’ davvero un’esperienza unitaria, molto bella ma anche molto complessa, dove si riconosce a pieno lo stile di Ac, ma dove emergono anche le difficoltà e le sfide più generali che l’oggi pone alla nostra associazione: la diminuzione delle risorse, la formazione dei giovani educatori, l’unitarietà della formazione.
Al termine degli interventi di tutte le diocesi, i membri della Presidenza nazionale hanno voluto fare una restituzione per quanto ascoltato. Tra gli spunti proposti, è emerso il desiderio di ripartire, di ricominciare, di rifiorire. Risuona forte che l’Azione Cattolica deve riconoscere questo tempo come dono da vivere in pienezza, anche nelle sue fatiche, facendosi provocare dalle domande che scorgiamo nella vita di ogni giorno così come in quelle delle persone con cui condividiamo esperienze, luoghi, percorsi. Ci è richiesto di stare al passo con i tempi. Capire il momento in cui stiamo vivendo e provare a dare risposte significative ai grandi temi che ci toccano, accogliere le novità, nonostante le difficoltà e gettare il cuore oltre l’ostacolo con coraggio per trovare nuove soluzioni creative per raccontare il Vangelo: questo è richiesto alle nostre associazioni oggi! Questo è richiesto nel tempo di trasformazione, di conversione.
Nel pomeriggio, dopo una presentazione della Delegazione Regionale e dei responsabili di settore, ha concluso la giornata il presidente nazionale, Giuseppe Notarstefano, lanciando tre parole come sintesi e spunto di riflessione:
– OGGI: la realtà del presente e del luogo dove siamo inseriti ci convoca e l’incontro con il Signore avviene ogni giorno, negli ambiti di vita che frequentiamo.
– NOI: l’Ac è strumento che unisce la vita delle persone; la cura e la prossimità sono il elemento vitale dell’associazione e una delle modalità per vivere in maniera concreta il sinodo.
– LEGGEREZZA: un’Ac light è un’associazione alleggerita, è un’associazione che torna all’essenziale.
E al termine del suo discorso, un augurio a tutti noi, suggerito anche dalle parole del S.Padre: “Non fatevi rubare la speranza. Non ce ne facciamo nulla di una chiesa triste. Camminiamo cantando con gioia ed entusiasmo.”