Un Tempio, una casa… il cuore

Ivan Rupnik - l'annunciazioneIV domenica di Avvento

Sam 7,1-5.8-12.14.16/Sal 88;

Rm 16,25-27;

Lc 1,26-38

 

L’obbedienza della fede

nella casa/cuore del credente

 

Introduzione

Dopo la testimonianza di Giovanni Battista, ecco la testimonianza di Maria, madre di Dio, che ha serbato preziosamente in cuor suo le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei. Il concepimento verginale di Cristo, così chiaramente esposto nel vangelo di oggi (Lc 1,34-35), non è un fatto isolato, una grazia a sé.

Ma non ci è presentato nemmeno come il modo più adatto per la nascita del Messia. Ci è dato come sicurezza che il figlio, nato da Maria, “ sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio ”, perché “lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo ”.
La nascita di Gesù dalla Vergine Maria non è una verità aggiunta alla verità dell’Incarnazione; è parte integrante di questo stesso mistero. E la divina condiscendenza, per mezzo della quale viene richiesto il consenso di Maria, perché possa realizzarsi il progetto divino, è ciò che san Paolo chiama la “rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora… a tutte le genti perché obbediscano alla fede” (Rm 16,25-26).

 

 

Un Tempio, una casa… il cuore.

Nella prima lettura (2Sam 7,1-5.8-12.14.16) si narra di Davide, al culmine del potere, che vuole costruire un Tempio per Dio… ma non sarà Davide, ma Dio a dare un futuro ad Israele. L’intenzione di Davide e il proposito di Dio risuonano per noi come un’indicazione chiara in questi giorni di festa. Il Natale non è un evento storico di contorno: è il mistero della nostra salvezza! Non siamo noi a rendere bella questa festa, è il Natale che rende bella e preziosa la nostra vita.

Non ai margini, ma al centro della vita Dio viene, come evento non come teoria. Un giorno qualunque, un luogo qualunque, una giovane donna ‘qualunque’: il primo affacciarsi del Vangelo è un annuncio consegnato in una casa. Al Tempio Dio preferisce la casa. È bello pensare che Dio ti sfiora non solo nelle liturgie solenni delle chiese, ma anche – e soprattutto – nella vita quotidiana.

Maria dice: “Ecco qua, eccomi. Non mi tiro indietro”. Maria offre se stessa perché si fida di quella Parola… e mette a disposizione il cuore. Solo così può attuarsi il Vangelo… “che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell’eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all’obbedienza della fede” (Rm 16, 25-26).