Educare all’amore si può…

Fidanzati? Fidanzamento? Roba d’altri tempi! Oggi, “si sta insieme”! Finché ovviamente non incontro un altro più carino, più simpatico.. E via, mi metto con lui! Nei sondaggi, i ragazzi e i giovani continuano a mettere al primo posto tra le loro aspirazioni quella di vivere affetti stabili, appaganti, capaci di dare senso e sapore alla vita, eppure la parola “progetto”, “definitivo” e soprattutto “per sempre” spaventa un po’. E se poi mi stufo?, mi rispondono.

 

Oggi purtroppo l’individualismo esasperato rende la vita affettiva (una struttura portante dell’esistenza umana) fragile: si parla spesso di “analfabetismo affettivo”, quello stato di immaturità e difficoltà ad assumersi in campo affettivo impegni e responsabilità.

“Senza affetti non si vive, ma di affetti malati o distorti si può morire”: indispensabile risulta allora accompagnaare i nostri giovani e progettare percorsi per educare alla sapienza del cuore, a coniugare sentimento e impegno. E il metodo non può che essere un confronto nel gruppo dei pari, dove i giovani a vicenda si aiutano, sostengono, incoraggiano con uno stile familiare che valorizzale potenzialità di ciascuno

L’AC diocesana, in collaborazione con gli uffici diocesani per la pastorale giovanile e e della famiglia, istituirà nelle prossime settimane un tavolo di lavoro e di riflessione per la creazione di itinerari che accompagnino i nostri giovani nella cura dei loro legami affettivi più stretti.

Riportiamo una bella esperienza che viene dall’AC della diocesi di Lodi, il “Big Bang”: un gruppo di giovani coppie che si ritrovano mensilmente per riflettere, pregare, condividere la propria scelta di dare progettualità al proprio percorso di coppia con la guida di un sacerdote e di una coppia di sposi.