di Tania Baroni e Gianluca Spinelli
Lo scorso fine settimana si è svolto ad Assisi l’incontro-pellegrinaggio dei giovani dell’Azione Cattolica. I giovani, provenienti da tutte le diocesi italiane hanno invocato, nella città del patrono d’Italia, il dono della pace a meno di un mese dalla visita di Benedetto XVI nella cittadina umbra. A rappresentare la nostra diocesi erano presenti Tania Baroni di Offanengo e Gianluca Spinelli di Ombriano. Sentiamo il racconto dell’esperienza dalla loro viva voce (ndr).
23 settembre 2011 – L’arrivo
Ore 16 e poco più: dopo qualche ora di viaggio in compagnia di Francesco e Robi (impegnati nel convegno presidenti a Trevi, ndr), arriviamo belli carichi in Viale Maratona per l’accoglienza! Una parola per descrivere le prime ore: disorganizzazione! Ma si scopre anche in queste situazioni il bello di un incontro-pellegrinaggio nazionale di giovani di AC: non nella disorganizzazione ovviamente, ma nel fatto che poi si incontrano altri ragazzi e ragazze che abitano a centinaia, se non migliaia, di chilometri di distanza da noi, si rompe il ghiaccio, ci si scambia saluti, parole, battute…non solo passa il disagio, ma tutto viene spennellato di colori e…com’è che si cantava circa un anno fa? “C’è di +”!
E così, dopo una serata che passa velocemente, ci troviamo in un salone a chiacchierare piacevolmente, attorno ad una tavolata di sacchi a pelo, in un piccolo gruppo di fantasiosa composizione: presenti le diocesi di Trapani, Aversa, Cosenza e Crema, appunto!
Bello, vero?! Si, davvero molto bello!
24 settembre 2011– Assisi
Beh, non c’è che dire: Assisi è davvero bellissima! La Basilica Inferiore, la Basilica Superiore, Santa Chiara, San Rufino…la mattina la passiamo a visitare la città e a risalire strade e gradini…tanti gradini…troppi gradini!!! Ma ne vale la pena, perché arrivare in cima alla torre della rocca e godere della vista di quel paesaggio stupendo è un premio che soddisferebbe chiunque!
L’incontro
Nel pomeriggio partecipiamo al momento di incontro e di riflessione organizzato per noi giovani: Tracce di Pace – Giovani di AC per un cammino di libertà.
“Chi ben comincia….” E infatti il convegno inizia con un video che rievoca alcuni momenti del 30 ottobre 2010, l’incontro nazionale con il Papa a cui erano presenti migliaia dei nostri ragazzi e giovani. Noi purtroppo non eravamo presenti, ma ci illuminiamo quando vediamo spuntare alcuni striscioni: Bagnolo, Izano, Camisano…la diocesi di Crema c’era eccome!
Durante l’incontro si alternano le voci di S.E. il cardinale Jean-Louis Tauran (Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso), Padre Pierbattista Pizzaballa (custode della Terra Santa) e il nostro presidente nazionale Franco Miano.
Qualche appunto
Pace: come fare nostro questo concetto, atteggiamento, sentimento? Avendo come punto di partenza la pace “interiore”, necessaria ancora prima di quella “esteriore”. È per questo che nel cuore di ogni persona libera c’è il bisogno di pace. L’uomo libero aspira alla pace.
E come calare questa cosa nella realtà dei nostri giorni? Oggi è necessario costruire la fraternità superando le differenze. Differenze di etnie, di cultura…devono spingerci all’accoglienza, non all’ostilità, alla fratellanza e non alla costruzione di muri, il più pericoloso dei quali è il muro dell’indifferenza. 25 anni fa i giovani avevano voglia di cambiare la realtà. Oggi il rischio per i giovani è quello di rassegnarsi a questi muri e ad una storia che non sembra andare nel modo giusto. Di fronte agli eventi, siano essi vicini o lontani, sia che riguardino il nostro Paese sia che riguardino ostilità a noi “lontane” bisogna avere il coraggio di abbattere ogni muro, ogni cosa che separa e allontana. E testimoniando, mettendosi in cammino: accettando quella chiamata alla missione che ci caratterizza anche in quanto giovani cristiani, giovani di AC.
Anche l’esperienza religiosa deve essere calata in un’esperienza umana: ogni persona è un messaggio di Dio per noi, perciò dobbiamo stare svegli e attenti ad ogni persona che Dio ci mette accanto.
E cosa più importante: siamo fatti per amare, perché siamo amati! Sono molte le esperienze e le testimonianze che lo confermano.
La veglia e l’adorazione
Dopo più di un giorno di permanenza, incontriamo finalmente anche un altro gruppo lombardo, i mitici ragazzi della diocesi di Brescia (vi ricordate quelli che alla festa regionale avevano portato qualcosa come più di 30 pullman? Ecco, proprio loro!), che ci terranno compagnia per tutta la serata.
Alle ore 20 comincia il momento più intenso e anche suggestivo della giornata: la fiaccolata seguita dalla veglia in Basilica Inferiore. Immaginate più di 500 giovani, insieme a presidenti e assistenti, che dopo un breve ma significativo percorso con le fiaccole si raccolgono nella Basilica di San Francesco, a pregare insieme per la pace.
“In piedi, costruttori di pace!” è l’invito che questa sera è rivolto ai nostri cuori, l’impegno sempre nuovo che il Risorto affida a tutti noi. “in piedi”, per le strade dei nostri piccoli e grandi mondi.
“in piedi”, mai da soli, consapevoli di essere tutti parte di uno stesso disegno. “In piedi”, anche sulla croce dell’incomprensione e dell’eterna tentazione di impotenza. Solo così saremo figli di Dio.
È stato un momento davvero bello e forte, permeato da un grande spirito di comunione e da quella profondità che solo la preghiera sincera, partecipata, sentita sa esprimere. E allo stesso modo l’adorazione che ha seguito la veglia.
25 settembre 2011 – La Celebrazione Eucaristica
Domenica mattina ritorniamo nella Basilica Inferiore dove si conclude la nostra esperienza.
Con il fisico stanco ma la mente lucida ed appassionata al cammino di questi tre giorni condividiamo con gli altri giovani, ormai compagni di viaggio, la celebrazione della S. Messa.
Non è solo un momento conclusivo, ma anche un’occasione per ripartire con slancio: in questi giorni di scalate e scalini abbiamo sperimentato come puntare in alto (giusto per proiettarci verso questo nuovo anno associativo) richieda un po’ di fatica ma porta grandi soddisfazioni. Al di là della battuta, essere costruttori di pace significa davvero puntare in alto, alzarsi e camminare lasciando profonde tracce di pace. È una grande chiamata per tutti noi giovani!
“Chi è in cammino verso Dio
non può non trasmettere la pace,
chi costruisce pace
non può non avvicinarsi a Dio”
Benedetto XVI
Pax et bonum, direbbe probabilmente San Francesco. Un grazie a tutti coloro che ci hanno accompagnato e hanno reso possibile questa esperienza.